Nuovi anticoagulanti orali

 

 

Una revisione sistematica e meta-analisi di studi osservazionali ne confronta efficacia e sicurezza per la prevenzione dell’ictus nella fibrillazione atriale non valvolare.

 

 

 

 

I nuovi anticoagulanti orali (NAO), o Non-vitamin K oral anticoagulants (NOACs), vengono prescritti in maniera crescente, nella pratica clinica, per la prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica nella fibrillazione atriale non valvolare (FANV).

I trial clinici di confronto diretto sono scarsi e questo costituisce uno svantaggio, al momento di prendere una decisione clinica.

Obiettivi

Condurre una revisione sistematica e meta-analisi per sintetizzare le evidenze derivanti da studi osservazionali di confronto diretto di efficacia e sicurezza dei NAO, in pazienti con FANV.

Metodi

È stata condotta una ricerca sistematica su atti di convegni e su database elettronici come MEDLINE, CINAHL, EMBASE e PUBMED.

Sono stati inclusi studi osservazionali di confronto diretto trai NAO per la prevenzione dell’ictus, in pazienti ≥ 18 anni con FANV.

L’esito primario era composto da esito di efficacia (ictus o embolia sistemica) ed esito di sicurezza (sanguinamento maggiore).

I dati sono stati estratti in duplicato da due revisori, in maniera indipendente.

È stata condotta una meta-analisi ad effetti casuali  per sintetizzare i dati dagli studi osservazionali inclusi. È stato usato l’approccio GRADE (Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation) per valutare la qualità generale delle evidenze per ciascun esito.

Risultati

Sono stati inclusi 15 lavori di sintesi qualitativa, 12 meta-analisi. Rivaroxaban e dabigatran sono risultati simili per quanto riguarda il rischio di ictus o embolia sistemica (Hazard ratio [HR] = 1.00, IC 95% 0.91–1.10; qualità dell’evidenza: bassa), ma rivaroxaban è risultato associato a più alto rischio di sanguinamento maggiore (HR = 1.39, IC 95% 1.28–1.50; qualità dell’evidenza: moderata).

È stato osservato un rischio di sanguinamento maggiore notevolmente più alto con rivaroxaban, rispetto ad apixaban (HR = 1.71, IC 95% 1.51–1.94; qualità dell’evidenza: bassa).

Apixaban era associato a minor rischio di sanguinamento maggiore, rispetto a dabigatran (HR = 0.80, IC 95%  0.68–0.95; qualità dell’evidenza: bassa).

Non sono state osservate differenze tra apixaban e dabigatran per rischio di ictus o embolia sistemica

Conclusioni

In questo lavoro, apixaban ha mostrato di avere il profilo di sicurezza più favorevole, trai tre nuovi anticoagulanti orali.

Non sono state osservate differenze significative tra apixaban, dabigatran e rivaroxaban, per quanto riguarda il rischio di ictus o embolia sistemica.

Questi risultati possono fornire supporto ai clinici, al momento di decidere quale anticoagulante orale prescrivere ai pazienti con fibrillazione atriale non valvolare.

 

Registration PROSPERO (identifier: CRD42016052908).

Eur J Epidemiol (2018). https://doi.org/10.1007/s10654-018-0415-7

Direct comparative effectiveness and safety between non-vitamin K antagonist oral anticoagulants for stroke prevention in nonvalvular atrial fibrillation: a systematic review and meta-analysis of observational studies

Li, G., Lip, G.Y.H., Holbrook, A. et al.

 

https://link.springer.com/article/10.1007/s10654-018-0415-7

 

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