Un articolo pubblicato su IntechOpen ci mostra le statistiche riguardo alle reazioni avverse da farmaco nell’ambito della popolazione pediatrica, con particolare riferimento ai neonati e ai bambini fino ai 5 anni di età.
La farmacovigilanza nell’ambito della popolazione pediatrica richiede delle accortezze speciali: la carenza di studi clinici in questa fascia di età porta spesso a prescrizioni off-label, al di fuori cioè delle indicazioni terapeutiche ufficiali, determinando un sostanziale incremento della frequenza di reazioni avverse (ADR, Adverse Drug Reaction).
Un articolo pubblicato da due ricercatrici della Universitad del Norte di Baranquilla, Colombia, che hanno preso in rassegna il Global Individual Case Safety Report Database dell’OMS e condotto uno studio osservazionale nel loro Paese, descrive le reazioni avverse più comuni tra gli 0 e i 5 anni.
La notevole variabilità biologica tra le diverse fasce d’età nella popolazione pediatrica determina una maggior suscettibilità alle ADR. Per questo motivo è anzitutto importante e necessario tenere in considerazione non solo il peso, l’altezza e le informazioni sul farmaco in questione ma anche l’età esatta del bambino. Nella tabella seguente vengono sintetizzate le caratteristiche biologiche che alterano, spesso significativamente, la farmacocinetica.
Caratteristiche fisiologiche | Effetti |
Assorbimento | |
pH gastrico | Ridotta biodisponibilità delle sostanze debolmente acide |
Aumentata biodisponibilità delle sostanze debolmente basiche | |
Motilità gastrointestinale | Ritardato assorbimento |
Assorbimento percutaneo | Aumentata biodisponibilità |
Assorbimento intramuscolare | Variabile (ignoto) |
Distribuzione | |
Fluidi corporei | Maggior volume di distribuzione per sostanze idrosolubili |
Legame con proteine plasmatiche | Aumento della frazione libera nel plasma |
Metabolismo | |
Enzimi di fase I (citocromi CYP-450) | Ridotta clearance epatica |
Enzimi di fase II (UGT) | Ridotta clearance epatica. La glucuronizzazione raggiunge livelli adulti dopo i 3 anni di età |
Eliminazione | |
Escrezione renale | Ridotta clearance renale. Il filtrato glomerulare (VFG) raggiunge livelli adulti dopo i 2 anni di età |
VFG: velocità di filtrazione glomerulare; UGT: UDP-glucuronosiltransferasi. |
Emerge quindi l’importanza di mettere in atto una forma di farmacovigilanza intensiva in riferimento alla popolazione pediatrica; qualcuno suggerisce persino di implementare un sistema obbligatorio di segnalazione delle ADR, e c’è chi sostiene che le autorità competenti dovrebbero obbligare le industrie farmaceutiche ad includere nelle sperimentazioni cliniche anche una componente pediatrica; dopotutto: se risulta poco etico sperimentare farmaci sui bambini, perché dovrebbe esserlo somministrare loro farmaci non adeguatamente testati?
Scendendo nel dettaglio dei numeri, il Global Individual Case Safety Report (ICSR) Database dell’OMS (VigiBase®) riporta una frequenza di ADR nei pazienti dagli 0 ai 17 anni pari al 7,7%. Altri studi condotti in diversi Paesi riportano una frequenza variabile dallo 0,36% in India al 21,31% in Colombia. Tra i differenti criteri metodologici alla base di questa notevole variabilità, un inconveniente non da poco riguarda la definizione stessa di ADR, che può essere “certa” solo nel caso in cui il farmaco sia stato somministrato nuovamente dopo la sospensione e i livelli plasmatici siano stati registrati. Va da sé che da un punto di vista etico si tratta di un protocollo non praticabile, trattandosi di bambini.
In linea generale, il farmaco maggiormente segnalato è l’antinfiammatorio ibuprofene, probabilmente per il fatto che si tratta di uno dei farmaci più prescritti in assoluto. Segue un farmaco usato nelle sindromi da raffreddamento, la difenidramina, quindi l’anti-tussivo non oppioide destrometorfano. In aumento le segnalazioni nei confronti della codeina, un oppioide utilizzato anch’esso per l’effetto anti-tussigeno.
Lo studio colombiano in oggetto, prospettico, osservazionale, basato sul principio della farmacovigilanza intensiva, ha seguito una popolazione di 1056 pazienti pediatrici tra gli 0 e i 5 anni ai quali veniva prescritto almeno un farmaco durante un periodo di degenza ospedaliera.
225 bambini (il 21,31% del totale) hanno subito un totale di 271 ADR. Stratificando la popolazione per fascia di età, il tasso di incidenza nei neonati è stato del 27,4%, mentre per i bambini fino a 5 anni di età del 19%. Colpito maggiormente nei neonati il sistema ematologico, negli altri l’apparato digerente. Riguardo al criterio di gravità: per i neonati segnalato il 9,75% di reazioni gravi, 31,71% moderate, 58,74% lievi; per l’altra fascia di popolazione: 66,03% moderate, 33,97% lievi.
Questi numeri fanno certamente riflettere. Data l’alta incidenza di eventi avversi legati ai farmaci nella popolazione pediatrica, sarà necessario uno sforzo maggiore nel promuovere la cultura della farmacovigilanza in ambito pediatrico, in parallelo allo sviluppo di programmi per la sicurezza dei pazienti. Questi dovranno articolarsi intorno alle figure sanitarie che si occupano del paziente pediatrico, ed in particolar modo al personale infermieristico, il quale, per il ruolo che ha nella somministrazione e nel controllo delle terapie, si trova in una posizione di rilievo per osservare gli effetti dei farmaci, inclusi gli ADR.
Roxana De Las Salas and Claudia Margarita Vásquez Soto (February 9th 2019). Pharmacovigilance in Pediatric Population [Online First]
IntechOpen, DOI: 10.5772/intechopen.82253. Available from: https://www.intechopen.com/online-first/pharmacovigilance-in-pediatric-population