Sicurezza di macrolidi e fluorochinoloni in ambito cardiovascolare

La tossicità cardiovascolare associata all’uso di macrolidi e fluorochinoloni impone un’attenta valutazione della popolazione a rischio, aumentando l’incidenza di aritmie fatali, torsioni di punta, infarto miocardico.

 

Gli antibiotici macrolidi (azitromicina, eritromicina, claritromicina) e fluorochinoloni (ciprofloxacina, levofloxacina) sono tra i più utilizzati a livello globale, in virtù del loro ampio spettro d’azione, che conferisce loro la capacità di eradicare infezioni in molti distretti corporei e causate da numerose specie batteriche.

Data la loro ampia diffusione, si rende particolarmente essenziale una corretta e precisa valutazione del rapporto rischi-benefici, per garantire un utilizzo sicuro di questi farmaci.

Particolare riguardo necessitano le complicanze di natura cardiovascolare correlate a questi farmaci. Negli anni si sono infatti susseguiti numerosi aggiornamenti delle schede tecniche dei prodotti, alcuni dei quali ritirati dal commercio, nonché linee guida che ne restringessero l’uso per casi specifici.

Si stanno accumulando evidenze a favore di una associazione con infarto miocardico ed aritmie dovute al prolungamento del tratto QT. Si parla di un aumento del 76% del rischio di andare incontro a morte cardiaca nei primi 7 giorni di terapia a base di claritromicina, in confronto alla penicillina V. Anche l’azitromicina assunta per 5 giorni ha mostrato di aumentare di circa 5 volte il rischio di morte da cause cardiovascolari rispetto a coloro che non assumevano antibiotici oppure coloro che assumevano amoxicillina (che non sembra causare eventi avversi di natura cardiovascolare).

Anche i chinoloni sono noti per la loro interferenza con l’apparato cardiovascolare, tanto che la grepafloxacina e la sparfloxacina sono state ritirate dal mercato per ragioni legate alla cardiotossicità.

Uno studio dell’Unità di Farmacologia dell’Università di Bologna è andato a valutare la sicurezza in ambito cardiovascolare di macrolidi e fluorochinoloni basandosi sulle segnalazioni da evento avverso presenti nel database internazionale VigiBase. Le statistiche dicono che il 62% delle segnalazioni veniva classificato come evento avverso severo, di queste il 15% avevano un esito fatale.

Molti degli eventi avversi presi in considerazione, come aritmia, fibrillazione atriale, disturbo cardiaco, extrasistolia ventricolare, tachicardia ventricolare e torsioni di punta raggiungevano la significatività statistica per entrambe le classi di antibiotici in confronto alla amoxicillina. Le torsioni di punta sono risultate particolarmente significative in associazione all’uso di levofloxacina; al contrario, la ciprofloxacina sembra essere la più sicura in tal senso.

In conclusione, i risultati dell’analisi suggeriscono che azitromicina, claritromicina e levofloxacina sono verosimilmente associati ad aritmie potenzialmente letali, perciò dovrebbero essere evitate nei pazienti a rischio.

 

Bonaldo G et al. “Cardiovascular safery of macrolide and fluoroquinolone antibiotics: an analysis of the WHO database of adverse drug reactions”
Pharmacoepidemiology and Drug Safety, 2019. DOI: 10.1002/pds.4873

 

LinkedIn
Share
Instagram
WhatsApp