Uno studio Farmacovigilanza sul primo episodio di psicosi

International Journal of Neuropsychopharmacology

 

 

Valutazione degli interventi psicofarmacologici e profili di sicurezza nel progetto Peps.

 

 

 

 

 

 

Un primo episodio psicotico (FEP) è condizione frequente, che colpisce circa il 3 % della popolazione, di solito a partire  dall’età giovanile.

Nell’ultimo decennio, la caratterizzazione della popolazione con un FEP è diventata area di interesse della ricerca con un crescente numero di studi in tutto il mondo. Condurre ricerche longitudinali nelle fasi iniziali della malattia è particolarmente rilevante perché elimina l’effetto di variabili confondenti come l’influenza dei trattamenti antipsicotici, comorbidità o cronicità.

I farmaci antipsicotici sono noti per migliorare i risultati e ridurre i tassi di ricaduta nelle fasi iniziali della schizofrenia e i disturbi correlati ma, come tutti i trattamenti farmacologici, possono causare Reazioni Avverse a Farmaco (ADR).

C’è ancora qualche polemica circa importanti aspetti del trattamento farmacologico del FEP, compresa la supposta superiore efficacia degli antipsicotici di seconda generazione, rispetto a quelli di prima generazione.

Attualmente, la maggior parte delle linee guida sul trattamento della schizofrenia concentra l’attenzione sugli effetti collaterali, piuttosto che sulla diversa efficacia e raccomanda di iniziare con bassi dosaggi e un attento monitoraggio.

Metodi

I 16 centri, che partecipano al progetto PEP hanno reclutato 335 FEP, di età compresa tra i 7 e i 35 anni. Lo studio descrive e discute gli interventi psicofarmacologici e i profili di sicurezza dall’esordio del disturbo psicotico e per un periodo di osservazione di 60 giorni.

Risultati

La maggioranza dei pazienti FEP ha ricevuto un antipsicotico di seconda generazione (96,3%), per via orale (95%) e a dosi rettificate secondo le caratteristiche specifiche del prodotto (87,2%). Il 24% ha ricevuto un modello di politerapia con antipsicotici, spesso a dosaggi più alti o più bassi di quelli raccomandati. Otto pazienti hanno assunto clozapina in monoterapia. I maschi hanno ricevuto dosi più elevate (p = 0,043). Il 5,2% dei pazienti è stato trattato con antipsicotici iniettabili a lunga durata d’azione. Il 12.2% dei pazienti ha ricevuto farmaci anticolinergici, il 12,2% antidepressivi e il 13,7% stabilizzatori dell’umore, mentre quasi il 40% ha ricevuto benzodiazepine.  Durante il periodo di osservazione, il 35.52% ha riportato almeno una ADR, più frequentemente associata ad alti dosaggi di antipsicotici e alla politerapia (85,2% vs 45,5%, p <0,001).

Conclusioni

I dati indicano che la prescrizione farmacologica globale per il trattamento di un FEP, in Spagna, segue le raccomandazioni delle linee guida cliniche e, pur con problemi di sicurezza, supportano la ricerca nel valutare le diverse strategie farmacologiche (come clozapina, antipsicotici iniettabili a lunga durata, combinazioni di antipsicotici e benzodiazepine) per il trattamento delle fasi iniziali di psicosi.

 

 

M Bioque, A Llerena, B Cabrera, G Mezquida, A Lobo, A Gonzáles-Pinto, CM Díaz-Caneja, I Corripio, EJ Aguilar, A Bulbena, J Castro-Fornieles, E Vieta, A Lafuente, S Mas, M Parellada, J Saiz-Ruiz, MJ Cuesta, M Bernardo,

A Pharmacovigilance Study In First Episode Of Psychosis; Psychopharmacological Interventions And Safety Profiles In The Peps Project

DOI: http://dx.doi.org/10.1093/ijnp/pyv121 pyv121 First published online: 27 October 2015

 

Link: http://ijnp.oxfordjournals.org/content/early/2015/10/26/ijnp.pyv121.long

 

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